20 dicembre 2012

DIARIO MINIMO DA MIAMI - 11 - "Merry Chrismukkah!"


Metto subito le mani avanti: il titolo di questo post l'ho rubato all'Economist di questa settimana. Christmas e Hanukkah insieme. La festa più significativa per i cristiani e una delle feste più importanti per gli ebrei: la Festa delle Luci, 8 giorni e un candelabro con 9 candele, la Menorah. Non ci provo nemmeno a spiegare come funzioni o quale sia il significato, ché poi sbaglierei in pieno. Vero è che Hannukah è finita da poco e che Natale sta per arrivare. 
Vero è che ovunque, nei luoghi pubblici, si trovano alberi di Natale o Menorah già completamente accese (perché si accende una candela al giorno, a parte il primo giorno, quando se ne accendono due, quella più alta centrale e quella più a destra. Lo sapevo, ho provato a spiegarlo). E pure è vero che, spesso, si trovano nello stesso luogo contemporaneamente. La prima sera di Hanukkah, a Miami Beach, nel bel mezzo dello struscio popolare e familiare di Lincoln Road, si potevano ammirare una grande Menorah a far da sfondo ad un concerto e, alle sue spalle, un grande albero addobbato di luci natalizie. L'Economist e altre fonti d'informazione raccontano bene quali siano, non da oggi, le commistioni tra le due festività qui negli States. Facile trovare fonti che descrivono il rapporto degli ebrei con il Natale secolarizzato. Se l'Economist ricorda che alcune delle principali canzoni natalizie furono scritte da musicisti ebrei, Rachel mi ricorda che un suo amico è il nipote dell'uomo, ebreo, che più di tutti ha contribuito a diffondere le luci natalizie, o Xmas Lights, proprio per non citare Cristo. Che sia leggenda o meno, questo signore di nome Morris Propp ha fatto un sacco di soldi dagli anni Venti in poi, ampliando le gamma delle sue forniture nel campo dell'illuminazione elettrica. Credo che il nipote voglia davvero bene al nonno. E pure noi gli vogliamo bene, ché da Whole Foods abbiamo trovato un alberello della giusta misura: perfetto per stare sopra il nostro tavolo e con le luci che attirano il nostro piccolo, al suo primo Natale e alle sue prime pappe.
Personalmente, sono grato anche alle differenti tradizioni alimentari delle festività. Per questo, forse, avremmo dovuto insistere e cercare un invito a cena per una delle sere di Hannukah. In mancanza, anche la gita al "TooJay's" di Plantation è servita. Un gourmet deli, in perfetto stile newyorchese ma nato in Florida. Nel menù di questa catena, creata nel 1981 da Jay Brown e Mark Jay Katzenberg, le Potato Pancakes sono vero comfort food, così come è buonissima la Smoked Whitefish Salad. Ma anche la carne alla crema di funghi e la zuppa di cipolle servita nella ciotola coperta da un croccante strato di formaggio fuso sono una ragione valida per venire qui.
Il menù di Natale, almeno per noi, non è ancora chiaro, e non mi sento di escludere che finiremo in qualche ristorante thailandese. Ma è chiaro quello della vigilia: tipica festa cubana casalinga, dove il maiale sarà protagonista e dove noi ci imbucheremo grazie ad un amico musicista.
Proprio non ci riesco a pensare al Natale. Nei prossimi giorni il Midwest dovrebbe essere colpito da una bufera di neve, e pare che Chicago siano pronti. Qui, invece, la temperatura è attorno ai 25-26 gradi. I tronchi delle palme, sul lungomare, sono avvolti da fasce luminose, verdi e rosse. Le giornate torneranno ad allungarsi presto ma adesso alle cinque del pomeriggio è pressoché buio. Dopo una giornata passata dietro moduli e moduli da compilare, difficile resistere al richiamo del mare, anche se l'acqua è piuttosto fredda. Buio o non buio, mi butto. Ecco, lo sapevo. Magari quel bruciore, che è andato avanti per qualche ora, non era colpa di una medusa. Forse era solo la punizione per aver evitato la bufera. 


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