29 settembre 2008

Il solito

Perché la customer satisfaction è una cosa seria...

La mia seconda casa.
Ha visto ritardi d'ogni genere e ha messo a dura prova la mia riconosciuta abilità nella creazione di scuse improbabili, degne delle migliori cavallette del miglior Jake.
Ci ho lasciato spesso il cuore, portandomi via spunti per il lavoro, idee per progetti impraticabili, quelli che amo di più.
Vado a sedermi al tavolino vicino alla finestra, c'è ancora luce a fine pomeriggio di queste prime giornate autunnali. Osservo le passeggiate degli altri e indugio a guardare le camminate femminili.
Dopo qualche minuto arriva una delle cameriere. In mano ha il vassoio con un caffè filtro.
“In genere prendi questo, così te l'ho già preparato...”.
Che nessuno provi a “costruire un silos sui miei ricordi*” al Caffè di Roma.

*Snoopy

25 settembre 2008

Fiore nel cemento

Elegìa al centro per l'impiego

Tra qualche mese lascerà la monotonia della pianura novarese e si godrà la pensione tra le colline del Monferrato. Lui si porta avanti col lavoro, iniziando a svuotare i cassetti della sua scrivania da una massa di documenti ormai inutili.
Prima di pranzo si avvicina e mi recita i versi di una poesia.
E' Ungaretti, è stata scritta dopo la morte del figlio.
"Mi serve per allenare la memoria.
E poi tiene lontani certi pensieri tristi. Ti fa capire che la vita deve fare il suo corso".
In mano tiene una mela, è il suo pasto.
Prima di tornare dietro lo sportello per rispondere alle domande d'indennità di disoccupazione.

24 settembre 2008

Quella carezza della sera

La sorpresa che non t'aspetti

Serata in solitudine con i resti della sontuosa cena di ieri.
Culatello, salame ardenga di Parma, e poi formaggio maccagno biellese, pasta alla catanese con melanzane fritte e ricotta salata, per finire col mio classico vindaloo di pollo, che probabilmente farebbe inorridire un indiano. Caffè, birra nella lattina e torta alle mele
Stasera niente film, se mi appoggio al divano svengo, e così pure il mio gemello cattivo (grande Gorilla... come ho fatto a perderlo fino a ieri?)
A dire il vero stasera dovrei pure lavorare ma ne ho poca voglia: giornata lunga, stimolante ma faticosa, prima a Novara, poi a Pinerolo, con un retro-pensiero un po' triste che vuole per forza fare a pugni con la mia naturale fiducia.
La mia trasmissione preferita, Vibe, s'è appena portata via l'allegria funky che mi faceva ballare da bambino. Lo stereo da spalle massicce afroamericane è ancora sintonizzato su Radio Capital, e sempre negli anni '70 rimaniamo... “hey Mr. Tambourine Man”, versione dei Byrds.
È ancora presto, sarebbe inutile fare zapping a quest'ora nell'attesa del suo arrivo, tra i labbroni della Gruber, misura otto e mezzo, e le telecronache irreali, senza immagini, degli ultrà iscritti all'ordine dei giornalisti lombardi.
Aspetterò che faccia capolino all'improvviso, come ieri sera, quando ha sfidato, nella stessa fascia di programmazione, un b-movie italiano ben più che pecoreccio: commenti politici su Alitalia e dispacci dalla crisi finanziaria americana contro scene di cunnilingus e fellatio velate maldestramente dalla posticcia sgranatura delle immagini.
Le tivvù locali, con i numeri erotici delle signorine senza vere tette, sono avvisate.
Arriva il décolleté del Tg1 della notte.
Massimo rispetto...

Intanto, se ora su Radio Capital si potesse vedere Viola Wills:
aha mhmm I’m gonna get along without you now...

19 settembre 2008

One step beyond

Una città di santi, poeti e innovatori

E' l'una e mezza. Davanti al bar aperto 24 ore su 24 c'è la consueta doppia fila di auto.
Di giorno Largo Orbassano sfida il caos, imponendo la dittatura semaforica agli unici sei corsi d'auto che non rispettano la vecchia regola monarchica dell'ortogonalità torinese.
La domenica notte le macchine non s'affollano e qualcuno, più impaziente, passa incurante del resto del mondo. Altri, invece, regalano un po' di novità al codice della strada. Il semaforo darebbe via libera alla macchina che c'è davanti alla mia, ma da destra arriva un ragazzo con lo skate. La macchina rallenta e il ragazzo attraversa l'immenso slargo tranquillamente.
Uno skate per strada di notte forse è solo l'ovvia reazione al caro petrolio, forse è solo buon senso contro la rarefazione dei mezzi pubblici. O forse è pionierismo
La Città dell'Automobile dà spazio agli innovativi.
E nel quartiere Pozzo Strada dedica una via a Luigi Bergera.
"Pioniere dell'autocampeggio".

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Batsoà

Calze di seta...

Aceto, cipolla, carota, sedano, chiodi di garofano, alloro, farina, uovo sbattuto,sale, pepe in grani, pane grattugiato, burro quanto basta per friggere. E quanto ne basta?
Poco importa.
Importa che sia presente il protagonista di questa paradisiaca ricetta: il piedino del maiale.
Batsoà, dal francese bas de soie (calze di seta), perché la carne è particolarmente tenera e fine.
Sarà...
Io l'ho adorato.
Ma Superman avrebbe mangiato con meno fatica anche la kriptonite.

Eterna riconoscenza alla pro loco di Isola d'Asti.
(e a tutte le altre presenti al Festival delle Sagre)

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08 settembre 2008

Conserve

L'impari lotta contro l'eterno ritorno

Teneva le cose più vecchie. Non solo le sue, ma anche quelle di altri.
Il sabato mattina mi portava al mercato delle pulci di Porta Palazzo, il Balon. Giravamo per le bancarelle alla ricerca di qualche cianfrusaglia e, sistematicamente, lui tornava a casa con una vecchia agenda appartenuta a chissà chi o con un calendario di trent'anni prima.
Mio padre.
Ne ho prese di cose da lui, ma col passato non vado tanto d'accordo.
Sempre proiettato verso un punto che non vedo, alla ricerca di un viaggio che non termini mai, non riesco proprio a girare la testa indietro, anche quando serbo il rancore più aggressivo verso chi mi ha fatto un torto.
Un po' ingenuamente, a volte, fingo di potermi liberare totalmente del passato, cancellando dallo spazio in cui vivo ogni traccia che possa ricordarmelo. Non butto i piatti fuori dalla finestra a capodanno, ma poco ci manca. E' il tappeto per la mia polvere.

I pomodori stasera erano dolcissimi, la mia insalata sarebbe stata perfetta.
Se nella mia ossessione per la cancellazione non avessi buttato anche il barattolo con l'origano.

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