26 giugno 2013

Rilassati, è solo... Amore! [ NYC #9 ]

Signori, quella di oggi è stata una giornata storica, capace d'oscurare anche l'asta della sottana appartenuta a Monica Lewinsky e di una lettera firmata dall'amato Bill Clinton. Ma noi, a Bay Ridge, abbiamo ben altre rogne con il sesso, e pure il New York Times se n'è finalmente accorto. Ma andiamo per ordine. Era atteso per oggi, e puntuale è arrivato, il pronunciamento della Suprema Corte americana in tema di matrimoni gay. Una giornata davvero storica per chi si batte per il riconoscimento dei Diritti Civili. La Suprema Corte, infatti, ha dichiarato incostituzionale il "Defense of Marriage Act" del 1996 (firmato da Clinton con sostegno bipartisan), perché non riconosce anche ai matrimoni tra persone dello stesso sesso i benefici federali previsti per i matrimoni tra eterosessuali. Dal punto di vista legale, per gli Stati che non prevedono il matrimonio tra omosessuali o lesbiche, non cambia molto, ma il segnale per tutti è chiarissimo: anche se non esiste un diritto costituzionale al matrimonio tra persone dello stesso sesso, proprio sulla base del sesso non sono ammesse discriminazioni.

16 giugno 2013

Father's Day [ NYC # 8 ]


Tradizione vuole che per il Mother's Day si faccia la gita fuori porta. Per il Father's Day, invece, qualcuno c'ha pensato due volte prima di creare una tradizione analoga. E oggi, per celebrare degnamente la mia prima festa del papà in terra americana, io mi sono adeguato al costume locale. In fondo, in una domenica di giugno, cosa può desiderare di più un papà? Il vuoto pneumatico, il nulla assoluto, il riposo del guerriero. È o non è un uomo? Quello vero, non quello che si fa la barba con il rasoio elettrico sotto la doccia ed è pronto per andare a correre. Ma quando mai. Uomo triste, quello. L'uomo felice, il papà felice, in una domenica di giugno, guarda solo il suo divano ed è pronto a santificarlo. Con un piccoletto che inizia a correre da tutte le parti, e che cerca sempre e comunque di attirare la tua attenzione, non è proprio la cosa più semplice da realizzare. E se ti sei dimenticato il latte, la mamma, che pure ti ha detto che sei perfetto così e sei il papà migliore del mondo, ti spedisce comunque al supermercato. Ma quello posso ancora farlo: per evitare il senso di colpa nei confronti della creatura affamata e perché la pizza senza acciughe proprio non esiste. La mamma ha impastato, papà si prepara a farcire. La birra è già nel frigo e stasera c'è pure gara 5, e noi tiferemo Miami contro San Antonio. A casa, sul divano, belli belli. Happy Father's Day.

13 giugno 2013

L'ha detto il NEW YORK TIMES? Ah béh, si béh... [ NYC #7 ]

"Una polemica del New York Times, rilanciata dai media Usa, mette sul banco degli imputati i famigerati cancelletti", scrive il sito di un noto quotidiano italiano. Porca miseria. M'è bastato non leggere ieri pomeriggio i giornali americani per perdermi questa notizia? Eppure, non fosse altro perché adesso abitiamo qui, il New York Times lo leggo ogni giorno, anche solo usando quella meravigliosa applicazione che è Flipboard: meravigliosa perché ti consente di superare il limite di 10 articoli mensili gratuiti, il cosiddetto paywall. A dire il vero, ci sarebbe un altro metodo, assolutamente legale e nella piena disponibilità di chiunque possieda un computer e un browser che accetta cookies, per superare il limite e leggere tutti gli articoli pubblicati sul sito, ma tant'è.

05 giugno 2013

Una testimone delle proteste di Istanbul. Delizia Flaccavento, fotoreporter

Delizia Flaccavento è una fotografa freelance. Dopo aver lavorato in Inghilterra e negli Stati Uniti, si è trasferita a Istanbul, dove lavora come documentarista. 
Da giorni segue le manifestazioni che stanno occupando le principali piazze di Istanbul. Prima quelle di protesta contro il progetto di trasformare il Gezi Park di Taksim in un centro commerciale, poi le crescenti manifestazioni contro il Governo turco.
"Istanbul, in questo momento, è una polveriera", racconta Delizia. "Negli ultimi anni Erdoğan ha creato una dittatura insopportabile, mettendo in prigione moltissimi giornalisti. Ha spaventato la gente al punto da non aver bisogno di censurare, perché è l'autocensura preventiva quella che sta funzionando. E poi, soprattutto negli ultimi mesi, ha fatto approvare leggi che mirano chiaramente all'islamizzazione del Paese". Le chiedo se crede davvero che le proteste di piazza porteranno qualche cambiamento. "Quando stavo perdendo speranza nella capacità dei Turchi di ribellarsi", mi dice, "ecco che lo hanno fatto nel migliore dei modi. Spero che Erdoğan accetti il dialogo, anche se al momento è arroccato sulle sue posizioni autoritarie e non sembra disposto a fare un passo minimo nei confronti degli oppositori. Ma se non farà qualche concessione, la protesta continuerà e potrebbe esserci un'escalation di violenza. Spero proprio che questo non accada e che la pressione interna,  insieme alla solidarietà internazionale nei confronti del manifestanti, induca Erdoğan a scendere a qualche compromesso". 
Una galleria degli scatti di Delizia da Istanbul è stata pubblicata da "D la Repubblica" (qui la pagina). Per altre fotografie dalle manifestazioni di Taksim, Beşiktaş e  Kabataş, basta seguire questi link: Istanbul1. e Istanbul2.