Avendo sempre presente, davvero come una stella polare, le parole dell'amico napoletano "Guru", che mangiando la pizza a Roma diceva: "buona, mi piace anche, basta non chiamarla pizza", e che una sera di anni fa mi mandò un messaggio per dirmi che in televisione aveva appena riconosciuto, davanti al forno di una nota pizzeria di Torino, un pizzaiolo in trasferta da Napoli; adesso mi sorprendo a mangiare e ad apprezzare, lontano dal mio usuale fondamentalismo culinario, una "sicilian pie" con tanto di pomodoro condito con il pepe e messo sopra uno strato di formaggio. Il concetto dovrebbe essere quello dello sfincione e poco importa se siamo un po' distanti da quello tradizionale. "L&B Spumoni Gardens" è dal 1939 che sta a Brooklyn e vale assolutamente il viaggio in questa vecchia enclave italiana che era Gravesend.
La nuova moka da 9 tazze, diconsi nove, è al secondo giro di caffè da scartare prima d'essere messa seriamente alla prova. La vecchia moka è stata pensionata ormai da almeno due mesi e non era stata ancora sostituita. Per una famiglia italiana-e-americana questo dovrebbe essere un mezzo affronto, una macchia da lavare con l'espresso. Ma io, a dire il vero, inizio ad amare sempre di più il caffè americano, dal marchio popolare newyorchese che acquisto in gigantesche lattine (non so come si chiami l'ossimoro involontario) ai chicchi tostati nel nostro locale preferito, tra le vecchie strade dei magazzini di Red Hook.
Addio, vecchio fondamentalismo alimentare, adesso sono vecchio pure io. E tu non eri solo anacronistico. No, eri proprio inutile.