08 aprile 2009

La cosa giusta

Semplice parcheggio? Molto di più

"What's wrong with that?"

Sto in questa casa da due anni e ancora non ho fatto l'abbonamento per il parcheggio riservato ai residenti. Perché fare oggi una cosa che posso fare domani?
E poi c'è da metter mano al portafogli e cacciare quaranta euro all'anno. Dico: una signora cifra, o forse solo una signorina, per avere il privilegio di parcheggiare l'auto in un raggio di qualche centinaio di metri senza sborsare, durante la giornata, un euro e trenta all'ora.
40 quotidiani, 40 caffè, 10 birre medie, 4 concerti underground, 10 film d'essai, 3 cene da Parìn, 360 ore di collegamento internet con la chiavetta, 9 fiordilatte di Agerola, 10 coni di calamari fritti, un anno di ingressi illimitati a mostre e musei, la saga dei Malaussene in formato economico o una sontuosa cena cinese per due a Belleville. Solo per stare sull'egoista e non prendere in considerazione la beneficenza nemmeno da lontano.

"What's wrong with that?"

È il segreto di almeno tre grandi condomìni. Sulla strada si affacciano due garage, uno è sfitto da anni. Chi è più fortunato e lesto può lasciare la sua macchina davanti al garage sfitto, dove non ci sono le strisce blu del parcheggio a pagamento. A rigore, la lascia davanti ad un passo carraio. Ma in due anni ho visto una sola multa dei vigili. Probabilmente, la vendetta di qualcuno.

In mattinata, di ritorno da Porta Nuova, ho impiegato mezz'ora e poco meno di un euro di metano per trovare parcheggio a 15 minuti di suola da casa mia, in una delle poche zone gratuite. Una vera botta di fortuna, perché in quell'area si concentrano 4 ospedali e molte strade secondarie sono bloccate dai cantieri della metro.

"What's wrong with that?"


Così, quando al rientro da cena ho visto lo spazio libero davanti al garage sfitto, proprio sotto casa, me ne sono venuto fuori con un “e vai!” degno d'un rigore segnato all'ultimo minuto nel derby. Poiché non vedo una vittoria nel derby da anni, e tanto meno su rigore in Cesarini, il mio entusiasmo non era per niente fuori luogo.
Non c'era verso di staccarmi dal volante. Mi sono goduto la mia conquista, anche lei per niente effimera.

Prima un lunghissimo Paul Mc Cartney, poi Electric Light Orchestra, e ancora George Benson. La pubblicità promette il meglio della musica soul e rock. Vero, posso confermare.
Rimarrei in macchina ancora a lungo con la radio accesa, proprio ora che è partito Santana ed è cretino troncarlo a metà. Ma la mia tosse inizia sovrastarlo, ci vuole un bicchiere di latte caldo e miele. Da qualche sera a questa parte la tosse mi rimbocca le coperte. Forse dovrei farmi prescrivere qualcosa. O forse no.

"What's wrong with that?
I'd like to know,
'cause here I go again".

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