22 marzo 2009

Giulia? Non esce la sera

L'amore (è) infantile

"Ciao gatto, ciao cane, ciao giochi".
Saluta agitando la mano, ed è attentissimo a non dimenticare nessuno.
Giovanni ha solo due anni ed è già tal quale suo padre: un piccolo svizzero, ordinato e preciso.
Da buon svizzero apprezza pure gli orologi. A cena continua ad osservare il mio e sprizza tutta la sua gioia solo quando glielo metto al polso, stringendo il più possibile il cinturino.
Lui non ha il benché minimo sospetto d'essere svizzero, forse perché nelle sue vene scorre pur sempre sangue mediterraneo. In piazza, nel pomeriggio, continuava a trottare da una parte all'altra, senza fermarsi un momento. Chiara, vestita di rosa dalla testa ai piedi, solo per non scordarsi d'essere una bimba, provava ad imitarlo, sporcandosi esattamente negli stessi punti.
Al momento dei saluti si sono avvicinati, uno di fronte all'altra, e si sono dati un bacio, sfiorandosi appena le labbra.
Chiara ancora non lo sa, ma le sue speranze sono mal riposte. Giovanni ha altro per la testa e i suoi occhi brillano al solo nome di Giulia, sua compagna di giochi ogni giorno.
Chissà come sarà mai questa Giul...
"Bella!".
Da qualche parte c'è sicuramente una bambina che non vede pure lei l'ora d'andare all'asilo.

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