24 maggio 2008

Elle

Lezione di funzione pubblica

Come ogni macchina burocratica che si rispetti sembra più concentrata su se stessa e non sui bisogni di chi pensa d'avere il diritto riconosciuto di servirsene.
Qualche ingranaggio della macchina non rispetta questa regola: è fuori posto ma non riesce ad incepparla a tal punto da suggerirne al Manovratore la rottamazione e la sostituzione con un modello più recente, magari importato dal Nord Europa, dove la parola welfare non è solo un vezzo di qualche ministro lumbard.
Nei manuali sull'organizzazione c'è il capitolo dedicato al cambiamento, e uno dei suoi paragrafi principali, parla dell'immancabile resistenza al cambiamento. O anche solo della salvaguardia del proprio orticello.
E il manuale sembra conoscere perfettamente le Tre Grazie: Grazia, Graziella e Grazie al...
Il manuale non conosce, invece, Elle Grande ed Elle Piccola.
Elle Grande vive da sola con la figlia Elle Piccola, da quando il papà ha deciso d'andar via di casa.
“E' proprio un bel nome il tuo, lo sai? Io e la mamma dobbiamo parlare e mentre tu le stai in braccio puoi disegnare, ti va? Ecco la carta e una penna”. Deve ancora compiere 6 anni, Elle Piccola, a settembre andrà a scuola. Ma sa già scrivere il suo nome.
Elle Grande ha i capelli neri e gli occhi scuri. Elle piccola ha i capelli biondi e gli occhi azzurri. Ma lo capisci lo stesso che sono mamma e figlia: hanno lo stesso sorriso.
Non è facile crescere da sola una figlia. E se il lavoro va e viene è ancora più difficile.
Adesso arriva anche la beffa: la sfortuna di Elle Grande non è codificata nel rigido elenco delle sfortune beneficiate dal Progetto Salvifico.
Non ci credo... giro e rigiro il Progetto, in un lungo e in largo. Niente da fare, Elle Grande non ha requisiti.
“Signora, mi dispiace ma non posso...”.
Mi guarda sorridendo sconsolata
Chiamo un mio collega.
“Senti, il Progetto parla chiaro... però... possiamo ugualmente fare qualcosa”.
Il mio collega è il più giovane tra noi. Ma capisce le cose al volo.
Intanto Elle Piccola continua a disegnare.
“Che cos'è questo che hai fatto?”
“...un cuore spezzato...”
“Un cuore spezzato??? Ah.... hai spezzato il cuore di qualche tuo compagno di scuola?”.
Silenzio, Elle Piccola non mi risponde.
Allora Elle Grande: “Di chi è questo cuore spezzato? Di Filippo?”
“No”.
“Di Matteo?”.
“No”.
“E di chi è allora?”.
Elle Piccola abbassa la testa, sorride e indicando me dice: “del signore...”.
Ma pensa te...
Si, Elle Piccola, mi hai spezzato il cuore.
Meriti quella biro e quella gomma.
Al diavolo il peculato.

[P.s. Dopo lunghe settimane di silenzio, questo post è dedicato a una persona che legge spesso il blog e ha imparato a memoria le foto della sua lontana Torino...]

tag: , ,

Nessun commento:

Posta un commento