03 aprile 2007

Ammericani

La At&T vuole comprarsi il 66% della Telecom e già si sente parlare di difesa dell'italianità delle nostre imprese.
La Telecom non genera molte simpatie; ma, operando in un settore strategico come quello delle comunicazioni, è evidente che il suo passaggio in mani straniere significherebbe perdere il controllo su scelte importanti per la (sempre auspicata) crescita italiana. Come spiega molto bene Mario Deaglio su "La Stampa" di oggi, i laboratori di ricerca Cselt Telecom sono in concorrenza con quelli dell'At&T. Che succederebbe se quest'ultima diventasse l'azionista di maggiornanza di Telecom?
E' triste davvero vedere l'Italia di oggi. Il mondo corre, anche quello che abbiamo sempre considerato lontano e arretrato come l'India, che tra spietate contraddizioni interne sta crescendo a ritmi vertiginosi.
Noi continuiamo a parlare di mare, statue, vino, olio, scarpe...
Penso a quante "menti migliori" della mia generazione lavorano in centri di ricerca oltre oceano o Manica.
Penso a quanti brillanti amici lavorano in banche o enti pubblici di vario genere (comune, provincia, regione...).
C'è qualcosa che non torna se mi viene in mente solo una persona che "lavorava" allo Cselt.

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