27 luglio 2010

PRIMA O POI

Legge di natura

Guardo i ragazzini che giocano a pallone sull'asfalto dei giardinetti: zero smancerie, roba da smidollati.
Penso: un bel giorno arriveranno anche per loro, i sentimenti.
Saranno brune, bionde, con i tacchi. O con la barba e i muscoli.
Ma avranno sempre, immancabili, i capelli rossi.
Vero, Charlie Brown?

20 luglio 2010

ZOMBIE

Attraversando la pianura padana in treno, sulla Milano-Torino

I vagoni sono vecchi ma i sedili sono rifatti, ora sono in scai color blu: un colpo di spugna e puoi lavare macchie e sudore. Non serve nemmeno abbassare i finestrini, l'aria condizionata funziona che è un piacere.
Un cooperante vero, con tanto di sandali d'ordinanza, cerca la via per uscire dalla crisi economica nelle “Lezioni per il futuro” dettate dal Sole24Ore.
Una ragazza carina cerca la via che la porterà in Marocco, e l'ha trovata dentro una Lonely Planet.
Un uomo riscalda le sue gambe col computer acceso e il suo dirimpettaio si sta accecando su Affari e Finanza per capire le sfide autunnali di Marchionne.
Una studentessa prepara un esame sugli appunti, scritti proprio in piccolo (e sono piccoli non solo perché io sono seduto lontano).
Una ragazza dorme da quando è salita a bordo, appoggiando le braccia alla borsa che copre la sua pancia.
Al mio fianco un'altra ragazza dorme coprendo il volto con una maglia scura come la sua pelle. Forse cerca la notte che ha venduto su un marciapiede, nell'illusione di potersi ricomprare la libertà e non essere più schiava.
Io provo a passare per gli occhi della ragazza carina e a guardare lontano. Eccola lì, vedo la sagoma della vecchia centrale nucleare di Trino Vercellese. Spenta.

18 luglio 2010

FANTASMI

Attraversando la stazione

È di fronte a me, cammina quasi trascinandosi, con gli occhi socchiusi, e in mano tiene una coca-cola. L'amico, al suo fianco, ciondolando: "nessuno ti può dire che sei un tossico, perché la faccia non ce l'hai".
Mi sforzo per non guardarli, li sorpasso e proseguo la mia camminata.
Non posso fare a meno di notarla: ha capelli biondi, mossi, le sue forme morbide sono esaltate dal bikini. Ruota lentamente su se stessa. Quando ha quasi compiuto mezzo giro, l'altra faccia del totem pubblicitario lascia spazio ad un modello, pure lui in costume.
San Salvario era quasi deserta. Come i binari di Porta Nuova.

08 luglio 2010

SULL'AUTOBUS TRA TORINO E DURBAN

Prove di melting pot

Hanno scelto il luogo più disgraziato dell'autobus: i tre sedili al fondo, proprio sopra il motore. Stare lì d'estate è un supplizio. Possono sopportarlo solo perché l'aria condizionata, in via del tutto eccezionale, funziona.
Lei tormenta un po' i suoi capelli biondi e un po' i manici di una borsa rosa shocking. Gli occhi, chiari, sono dati per dispersi al di là de finestrino.
Al suo fianco c'è un ragazzo africano. Le gambe accavallate, lineamenti gentili, una canottiera per esaltare pettorali che farebbero la gioia di molte mie amiche, e pure di qualche amico. Alla sua destra c'è un ragazzo mediorientale: pantaloni scuri, una camicia a righe e un sorriso immobile appena accennato.
Si sente squillare un telefono e la ragazza risponde.
“Ohi, ciao!... Chi gioca stasera?... Si, chi gioca?... No, paura!”.
Intanto, il ragazzo mediorientale si volta verso l'africano e scuote la testa: “Germania”.
“No”, ribatte l'africano ridendo, “la Spagna!”.
“Eeeh, ma la Germania è forte...”.
“Si, ma anche la Spagna è forte!”.
La ragazza chiude il telefono e si gira verso i suoi vicini. “Si, stasera vince la Spagna”.
Il mediorientale non è convinto e fa una smorfia, mentre l'africano insiste: “Io tifo Spagna!”.
La chiacchierata mondiale si esaurisce lì.
Solo quando scendo dall'autobus mi rendo conto che quell'aria era davvero fresca.
Dal marciapiede sale un profumo penetrante di pesce fritto. Sicuramente misto.