16 giugno 2010

TOPOS

Caselle, cassetti e altri posti

In fondo, tutta questa insistenza potrebbe anche fiaccare la mia innata fiducia.
Non capisco se Best ViagraPharmacy, ViagraWholesale e Best SexPills Online, con le loro premure quotidiane via mail, vogliano rassicurarmi sull'unica assistenza che riceverò col welfare del futuro o se stiano suggerendomi qualcos'altro. Forse c'è chi non me la conta giusta e dovrei iniziare a preoccuparmi. Forse dovrei leggere meglio quelle mail. Maledizione al mio inglese difettoso.
E se non fossi io il destinatario reale? Se fossi la persona sbagliata nel posto giusto? Non vedo perché dovrei essere io quello in errore, sarà sicuramente sbagliato il posto. Si, ma quella casella di posta è la mia. Qualcosa non quadra.
Hai voglia a cercare un centro di gravità permanente, là fuori. E mica perché sono crollati i muri, annullate le distanze, diventate insipide le pietanze. Si agitano in troppi, senza sapere nemmeno perché lo facciano, figurati se sono in grado di prendere una direzione che sia una e mantenerla. No. Anche a volersi attaccare, non sarebbero un appiglio solido. Piuttosto, una nebulosa permanente, la stessa in cui si dimenano pure quelli che cercano sempre qualcosa, purchessia, ma senza muovere il culo.
Pensiero contorto e ipertrofico, il mio, s'incapretta da solo.
Quella sensazione d'essere nel posto sbagliato, fuori luogo. L'unica salvezza diventa il telefono, girato e rigirato tra le mani, alla ricerca di qualche impostazione ignota o del vocabolario ungherese. Tutto pur di non dividere una parola con Nandomartellini mancati, nasi ustionati sotto le lampade invernali o rossetti in bilico su trampolo 12, che ancheggiano con piattini lordi di pasta e maionese. Sciocco snob per dividerci scampoli di letto e sudore, anche quando l'abitino inguinale induce gli ormoni a una minor severità.
Solo un ego che proprio non voglia vedere limiti lascia la sensazione che a esser sbagliato sia il luogo. In caso contrario, sbagliata è la persona, che si sente inadatta, incapace d'adeguarsi al resto del mondo, condannata ad essere isola. L'effetto finale non cambia comunque: estraniamento.
Dei simili, da qualche parte, ci saranno pure.
Magari mi tornerà anche la voglia di cercarli.
Intanto mi tengo stretto il mio prezioso materasso da una piazza e mezza, ché per due la mia testa è ancora stretta.

Il treno correva sull'unico tratto ad alta velocità. Ma io ero attratto dagli occhi d'un cerbiatto e da una montagna di capelli ricci.
“Il mio sogno nel cassetto è diventare magistrato”. L'ho fissata per un po'.
Io lo sapevo già: aveva sbagliato cassetto.