29 marzo 2010

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Ode alla democrazia (delirio sibillino)

C'è chi si fa incantare dagli imitatori di un cabarettista da crociera.
E c'è chi si affida al surrogato di un comico taccagno, nella speranza di fermare un treno veloce.
Il treno passerà lo stesso e l'ospedale, giusto lì accanto, sarà sempre e solo buono per le camere ardenti.
La sindrome di Stoccolma, qui, è roba da dilettanti.
Qui i derubati acclamano il ladro e gli offrono pure le chiavi di casa, in cambio del miracolo.
Qui nessuno è fesso, perché è cresciuto mangiando mozzarelle di bufale che pascolano nei prati color verde acido.
Qui sei fesso solo se ti ostini a parlare di regole, di accoglienza, di solidarietà.
Io mi tengo il mio antifurto. Tanto peggio per chi non ce l'ha.

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