24 ottobre 2009

PASSIONI AL BUIO

Due amori nella stessa sera

Mille e uno i validi pretesti per odiare.
Ma c'è una cosa, sopra tante altre meritevoli, che odio con furore cieco: entrare in sala al cinema quando il film è già iniziato. E non parlo mica di minuti. Figurati, mi basta perdere anche solo i primi titoli di testa per provare un reale fastidio.
Benedico il semaforo dietro casa, mi dà il via libera appena gli passo accanto. E mi compiaccio del mio intuito di cacciatore d'asfalto, per aver scovato la scorciatoia libera dal traffico. Mancheranno ancora 500 metri e un quarto d'ora alla proiezione. La pianto di stressare l'acceleratore e divento improvvisamente sereno: in genere, quando arrivo da 'ste parti, riesco sempre a trovare un buco per parcheggiare. Dopo un paio di chilometri la serenità non ricordo più nemmeno cosa sia. Si, vabbé, chiaro che è giovedì sera, epperò è ancora presto e non sono così vicino al girone di Piazza Vittorio, non riesco proprio a capacitarmi di tutto 'sto casino. Capacitarmi? No, balle, sono proprio incazzato. Arrivo in via Rossini e la mia rabbia monta. Ora m'è tutto più chiaro: sono andato a sbattere contro la fottuta congiunzione che ha riempito, nella mia serata, l'Auditorium della Rai e il suo dirimpettaio Teatro Gobetti. Si, ora hai voglia a cercar parcheggio dalle parti del Massimo. M'allontano, ma non c'è verso. Torno su Corso San Maurizio, sfido pure la paura di fare incontri imbarazzanti, che non saprei come gestire, a maggior ragione stasera, quando il mio unico desiderio è quello di non incrociare anima conosciuta e godermi nella pace più totale un film che ho già amato e che ora posso finalmente apprezzare con le sue voci originali.
Due ore e un quarto di pellicola convincono i gestori della sala a programmare l'ultimo spettacolo alle 21.30, orario assai apprezzato da chi finisce di lavorare tardi e vuole rientrare a casa prima che la carrozza ritorni zucca. Ed è pure apprezzato, in genere, perché ti evita le corse da infarto.
Niente da fare, l'orologio avverte che mancano tre minuti all'ora X e io sto ancora battendo i pugni contro il volante, manco la colpa fosse sua. Mi vergogno, i miei principi iniziano a vacillare: ma inizio a pensare che, per un volta, potrei mettere da parte il mio snobismo di maniera ed entrare in sala a film iniziato, ché tanto questo l'ho già visto. Non saprei come chiamarla, se non disperazione, e forse è proprio lei a lanciarmi il segnale atteso. Eccolo lì, bello e servito il mio parcheggio. E proprio nella zona rossa degli incontri non graditi. Al diavolo, adesso ho solo voglia di correre.
Maledico pure a via San Massimo, ché la salita l'avrei evitata volentieri. C'è la fila, ma quando chiedo alla cassiera il mio biglietto sto ancora ansimando. La guardo e vorrei sotterrarmi, perché è pure carina.
Faccio le scale di corsa, sono le 21.35.
Miracolo.
Le luci in sala sono ancora accese, mi tolgo la giacca e prendo posto.
Il piede inizia a battere, partenza.


Girl I want to be with you all of the time
All day and all of the night


Benvenuti sulla nave dell'amore, Radio Rock...


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