14 aprile 2009

Gente di fiume

Incontri pomeridiani nel parco lungo il Po

Sono vestiti completamente di nero e hanno capelli neri, lei lunghi sulle spalle, lui molto corti. Sono neri anche gli occhiali con cui si proteggono dal sole.
Camminano per un po' mano nella mano, nella stessa direzione della corrente. Poi entrambi estraggono le loro macchine fotografiche e iniziano a riprendere la sponda opposta del fiume. Scatti su scatti, si immortalano anche a vicenda e non chiedono aiuto a nessuno. A dire il vero, seduto sulla pacchina, sono l'unico negli immediati paraggi che potrebbe far loro una fotografia.
Sembrano giapponesi, e non solo perché continuano a torturare quegli otturatori. Sono sicuramente asiatici, forse sono solo due ragazzi dell'invisibile comunità cinese.
Si avvicina silenziosamente alle loro spalle, attratto da qualcosa che ha intravisto tra le foglie secche, ricordo dell'autunno ben lontano. La sua maglietta bianca lo fa risaltare ancor di più tra le due sagome nere, ma i due ragazzi non si accorgono della sua presenza, perché si muove con passi piccoli e leggeri.
Come un artigiano che maneggia senza nemmeno pensarci gli attrezzi del mestiere, lui impugna con naturalezza la sua pistola.
D'un tratto, un urlo lo richiama all'ordine.
E lui corre via, dalla sua mamma.

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