27 gennaio 2009

Telelavoro e teledivagazioni

Pausa caffè

Messa in sicurezza, superfund, anagrafe dei siti inquinati.
Sento la frittata che sale dallo stomaco alle palpebre.
Si, "chi inquina paga".
Rifiuti pericolosi, non pericolosi, inerti.
Non riesco a lavorare, serve un caffè.
Alzo il volume della radio.

Time was on my side
When I was running down the street
It was so fine, fine, fine
A suitcase and an old guitar
And something new to occupy
My mind, mind, mind
You see you were born, born
Born to be alive
Born to be alive)

Chi l'ha richiesta al dj voleva ricordare i suoi diciott'anni. Io all'epoca ero in quinta elementare. Una mia compagna di classe organizzò una festa e passammo tutto il pomeriggio ad ascoltarla senza sosta: quel povero mangiadischi avrà chiesto pieta e noi fummo insensibili.

Lavorare da casa ha i suoi innegabili vantaggi. Dover lavare la caffettiera non è tra quelli. Magari mi metto le scarpe e scendo al bar.

The Love Shack is a little old place where we can get together
Love Shack baby, Love Shack bay-bee!!

A proposito di baracche. Se i B52 avessero visto la mia cucina adesso...
Suona il cellulare.
"Piè, ma non dovevi essere già ad Aosta?".
"Macchè, ho la schiena bloccata. Ho spalato la neve venerdì... Non m'è venuta l'influenza ma è anche peggio. E non posso uscire fino alle otto".
"Ah, mi pareva d'aver visto Brunetta girare con la pistola per il quartiere...".

Sono il re della pazienza
Ce l’ho in testa la corona

Sicuro che non sono io.

Sono il re dei troppi errori, dei pensieri messi fuori

Si, così mi piace.
Lavo la caffettiera.


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13 gennaio 2009

Serendipity

Imprevisti delle scoperte non cercate

“È solo una questione di pregiudizi e paura. L'analisi può essere davvero utile: ad alcuni, per esempio, può servire per accrescere l'autostima. E poi è importante perché non ti cambia, ma ti aiuta ad accettarti per quello che sei, ti aiuta a capire come sei”.
Ah.
E se scopro d'essere cretino?

[cerca su Technorati altri blog che, magari pure seriamente, parlano di o di ]

11 gennaio 2009

Fiocchi D'Avena

E' importante sapersi ricredere

Altro che Zecchino d'oro, io volevo andare a vedere Bob Marley allo Stadio Comunale. Odiavo le canzoni per bambini, le canzoni dei cartoni animati. Odiavo ancor di più chi le cantava.
Però non ricordavo mica che Cristina D'Avena avesse delle tette così grandi.
Altrimenti...

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09 gennaio 2009

Il sole bacia i belli

E secca le...

“Nessuno mi ha mai aiutato”.
“Capisco, Professore, ma io ho rispettato tutte le propedeuticità... ho dato gli esami di penale... è stato un errore formale... le chiedo solo di...”.
Avrei dovuto capirlo, era iniziata col piede storto da subito. Frequentavo poco l'università e avevo scarsa dimestichezza con i diversi dipartimenti, che praticamente non avevo mai visto. Figurarsi quelli esterni alla facoltà, come era l'istituto di medicina legale. Avevo cercato ingenuamente l'indirizzo sulle guida del telefono ed ero finito dritto negli ambulatori delle autopsie, dove mi aveva aperto la porta un figuro con i guanti sporchi di non voglia saper cosa. Dopo aver circumnavigato l'isolato, vicino al fiume completamente avvolto dalla nebbia, sono finalmente riuscito a presentarmi davanti all'esimio luminare di medicina legale. All'epoca era anche un volto abbastanza noto, causa passaggi televisivi legati ai suoi interessi per il carbonio 14 e la sindone.
M'ero accorto dell'errore solo solo a cose fatte: avevo sostenuto il suo esame con un anno d'anticipo sul mio piano di studi. L'errore era evidente, innegabile. Ma era un errore puramente formale, perché avevo già passato gli esami di diritto penale considerati necessari per il superamento. Niente da fare, era stato irremovibile: non mi avrebbe aiutato e avrei dovuto aspettare un anno prima di tornare all'appello.
“Nessuno mi ha mai aiutato...”. Che tristezza.
Da quel giorno non l'ho più visto. Spiegai al preside di facoltà il mio errore e la risposta del professore. Il preside mi invitò a chiudere la porta del suo ufficio e ad avvicinarmi alla sua scrivania con il mio piano di studi. Prese un penna e con due frecce ristabilì un po' buon senso in quella stupida vicenda.
I medici legali me li immagino così: scorbutici, gelidi, privi di qualunque umana pulsione.
Questa qui, invece, buca la televisione.
Ha i capelli rossi, la voce sensuale e lo sguardo malizioso. Sa quello che vuole: si presenta al nuovo commissario e dopo qualche secondo è già lì che lo invita a trascorrere la serata con lei. Ovviamente, anche lui ha fascino: capelli un po' lunghi, veste casual, arriva nella campagna toscana dalla grande città del Nord, ha la fama d'essere uno sciupafemmine e al corso da commissario copiava i compiti dalla sua compagna di banco. Ovviamente, la compagna di banco lo amava, mentre lui se la faceva con la migliore amica di lei. Ovviamente, il commissario e la compagna di banco si ritrovano per caso nello stesso commissariato, ché l'Italia sarà pure grande ma gira e rigira ti ritrovi sempre sotto gli stessi campanili. Ovviamente, lui è sorpreso di vedere quanto sia diventata gnocca la sua vecchia compagna di banco, ché all'epoca del corso era bruttarella e per quello lui se l'era fatta con la migliore amica di lei. Ovviamente, la compagna di banco 'sta cosa della migliore amica se l'era legata al dito e appena rivede il commissario gli molla uno schiaffo davanti a tutto il commissariato. Ovviamente...
E poi, per qualche minuto, ci sono i denti sempre bianchi, le caramelle che creano una “er-ection” alla gola, e i rampolli di casa Savoia che si preparano a fare qualche marchetta ballando il sabato sera.
Il commissario si riprende lo schermo ma mica riesce a capire perché la sua ex compagna di banco manifesti cotanto astio nei suoi confronti (tradotto: perché se la tira da bestia e non gliela molla?). E, come non bastasse, la compagna di banco è pure diventata più brava di lui: è un'esperta nelle analisi delle scene del delitto. Però è rimasta solo un semplice ispettore e non ha passato il concorso da commissario, ché questo è pur sempre un telefilm italiano, mica un reportage sulle pari opportunità e la meritocrazia nella polizia scandinava. E in Italia siamo al passo coi tempi, i nostri delitti si evolvono, seguono la nuova morale. Così, alla faccia degli integralismi religiosi, nella prima serata del primo canale nazionale c'è pure spazio per l'omicidio di consenziente.
Comunque c'ho poco da far sarcasmo. Avrei potuto cambiare canale, ma non ho resistito, erano così tutti belli e carini...

"Eri così carino eri così carino
Pigro di testa e ben vestito
Senza blue jeans eri carino
Proprio un amore di ragazzino"