19 dicembre 2008

Piccino picciò

Il peso delle dimensioni

Micro-cinema con micro-schermo e annesso trendy micro-ristorante. Menù originale a prezzi accessibili. Ovviamente con micro-portate.
Micro-libreria dentro un micro-bar. Ma potrebbe anche essere micro-bar dentro una micro-libreria. È il secondo punto di quella che vorrebbe essere una micro-catena cittadina di librerie che ospitano bar, dai quali si ricavano fatturati che non sono proprio micro come quelli che arrivano dalla vendita dei libri.
Meno male che esiste la bulimia legislativa, perché le norme sui pubblici esercizi regalano a questi locali dei cessi enormi, al confronto, e spesso sono vere e proprie perle dove puoi trovare musica di sottofondo o pagine dei più noti scrittori di Langa.
La moda del micro avanza.
Non è ricerca dell'infinitesimale. Talvolta serve per distinguersi dalla serialità industriale, ed è il caso delle maestose doppio-malto prodotte nei micro-birrifici. In altri casi serve a nascondere la crisi economica e la necessità di salvare i profitti a scapito del consumatore distratto. Pacchi di biscotti che, a prezzo costante, diventano improvvisamente più piccoli col passare dei mesi. Pare stia diventando la regola negli States.
Scarto il mio cioccolatino e mi sembra più piccolo. Lo è da un bel po' di tempo, forse è una scelta strategica di marketing. Sta di fatto che solo oggi me ne accorgo.
“Le lien du mariage est si lourd qu'il faut etre deux a le porter, souvent trois”.
Il legame del matrimonio – diceva Alexandre Dumas padre – è così pesante che si deve essere in due per portarlo, spesso in tre.
Sghignazzo leggendo l'immancabile bigliettino.
Se poi il terzo è così micro da essere invisibile, tanto meglio.

Nessun commento:

Posta un commento